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Eternamente social

Accarezzare l’idea che la nostra morte si possa evitare almeno nel web e che un nostro avatar possa continuare ad essere presente anche quando “saremo passati a miglior vita” oppure semplicemente “temporaneamente non connessi” rende probabilmente accattivate Eter9 , un esperimento di intelligenza artificiale che, apprendendo dalle nostre attività  nei social, potrebbe essere in grado di sostituirci …  (fonte Ansa)

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Generazioni a convergenza trasversale

Ho sempre pensato che una delle ragioni, anche se non certamente la principale, del digital divide fosse l’età  media elevata della popolazione italiana. Nella sezione “Le Aziende InVisibili” di Marco Minghetti su Nova c’è l’articolo  “Generazione C: l’impresa dei Millennials” che ho trovato davvero molto interessante in quanto, dati alla mano, sgretola un po’ delle mie convinzioni.
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Robots and interpersonal skills

L’articolo “Which-jobs-cant-be-done-by-robots?” su The World Economic Forum (Agenda)  mostra le probabilità  che i robots possano sostituire l’uomo nelle diverse attività  lavorative.

Leggendo l’articolo, mi si perdoni la semplificazione d’agosto, si deduce che sia i robots che gli umani hanno un problema:

  • i robots hanno problemi cognitivi e relazionali;
  • gli umani non sono puntuali.
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“the right to be forgotten may now be the law in Europe, it is not the law globally”

Questa è una frase estratta dall’articolo del 30 luglio sul blog di Google Europa dove il gCNIL (Commission nationale de l’informatique et des libertés, l’autorità  incaricata di assicurare l’applicazione della legge sulla tutela dei dati personali in Francia) in materia di esercizio del diritto all’oblio da parte di cittadini francesi. In particolare il CNIL afferma che, a fronte della richiesta di un cittadino europeo di “essere dimenticato” (cioè che determinate informazioni personali non vengano indicizzate e quindi non più mostrate come risultato delle ricerche), Google dovrà rimuoverle non solo dalla versioni europee del proprio motore (ad esempio google.fr, google.it, …) tutte le sue versioni (ad esempio google.com). La serafica risposta al CNIL è che Google continuerà ad attenersi a quanto richiesto solo ed esclusivamente per le versioni europee del proprio motore per due ragioni: la prima è che la normativa europea non può estendersi oltre i propri confini e la seconda è che a livello mondiale le attuali regolamentazioni sulla materia generale della protezione dei dati personali e sul diritto all’oblio, dove esistenti, sono davvero molto disomogenee e comunque non conformi a quella europea.

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Wikipedia: l’hosting provider si pone in posizione neutra rispetto al contenuto delle informazioni inserite dagli utenti

250px-Wikimedia_Foundation_RGB_logo_with_text.svgWikimedia Foundation, proprietaria e gestrice di Wikipedia, con un comunicato del 17 luglio riferisce del pronunciamento della prima sezione civile del tribunale ordinario di Roma in cui viene rigettata la richiesta del MOIGE (Movimento Italiano Genitori) di risarcimento danni da diffamazione in relazione alla sua descrizione proposta sulle pagine di Wikipedia e ritenuta, secondo il ricorrente, lesiva del nome, dell’immagine e della reputazione. Interessante la lettura della sentenza ed in particolare delle dettagliate motivazioni del rigetto.